Premesso che l'autrice, nonostante il nome, è americana, che il genere è il giallo, che l'opera è riuscita e mi è piaciuta molto (con un ringraziamento particolare a chi me l'ha fatta conoscere), e infine che è ambientata a New York, fine anni '80 (ante Grande Rete), qualche piccola citazione:
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[Kip]«Hai i capelli da modem» osserva Kip fissandomi dalla soglia dello studio.
[Lauren]«Che cosa?».
[Kip]«E avrai senz'altrro anche l'alito da modem».
Sono le otto della mattina [...]. Sono stata incollata al computer per un giorno e una notte [...].
[Lauren]«Che cosa sono i capelli da modem?», chiedo scioccamente.
[Kip]«Sono simili a quelli da ospedale».
[Lauren]«Oh». So che significa: piatti sulla nuca e arruffati. «Non ho un alito da modem» protesto.
[Kip]«Non ho intenzione di verificarlo». [...]
[Lauren]«Mi è sfuggito. Sarà stata la botta in testa» recito.
[Kip]«La botta in testa non c'entra. E' colpa del tuo cervello da modem».
Ignoro la calunnia e mi siedo in modo da nascondere il monitor [...]
[Kip]«Lauren... Penso che tu abbia bisogno di aiuto».
Rido. Lei no. [...]
[Kip]«Perchè sei diventata dipendente».
[Lauren]«Da che cosa?» chiedo indignata.
[Kip]«Da quello stramaledetto modem. [...]»
[Kip]«[...]non dimenticarti di dar da mangiare al gatto».
[Lauren]«Stai tranquilla».
E' solo dopo qualche minuto, mentre sto digitando il numero della BBS The March Hare, che mi viene in mente che non abbiamo nessun gatto.
[...]
[altro personaggio, Rick]«Lauren, sei diventata una pizzosissima maniaca del computer [...]»
[Lauren]«Vuoi dargli un'occhiata?»
[Rick]«Alla tua vita?»
[Lauren]«Al modem» [...]
Tre ore dopo Rick sta uscendo. [...]
[Lauren]«Quando pensi di comprarlo?»
[Rick]«Oggi, naturalmente».
Appena mi ritrovo da sola provo un senso di colpa... mi sento come uno spacciatore... ma dura solo qualche secondo.
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Chi non ha un immediato senso di deja-vu alzi la mano )