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serata del 18 aprile 2008 amusement

Dopo diverso tempo sono ancora degustatore di una milonga condotta dal Supersabino. Egli è persona dotata di ottima memoria.
La selezione è ben coordinata. Si apre con tanghi arcaici, si continua con tanghi arcaici, si inseriscono tre milonghe le più classiche e scontate che ci siano, si ricomincia con tanghi arcaici, si fa una rapida incursione in un trio di Pugliese, si smerciano tre tanghi contemporanei passati per tanghi “elettronici”, si ripara tempestivamente nei tanghi arcaici per finire la serata con dei tanghi arcaici.
Credo che qui l’intelligenza ed il gusto cedano il posto ad una eccellente memoria; il risultato non è pessimo e nemmeno ammirevole. Si resta in un grigiore in cui se da un lato l’accostamento estetico è indiscutibile, dall’altro la capacità di coinvolgere, di comunicare passione e “trascinare la folla” sono solo pallide illusioni.
È evidente che il Supersabino sottovaluta, e forse un tantino disprezza, il suo pubblico. Distribuisce le sue “mele ai porci” sentendosi sempre molto superiore, molto DJ.
Avevo già avuto modo di confidare al Supersabino il mio disappunto per l’atteggiamento di spiacevole superiorità che egli assume nei confronti dei fruitori della milonga e il mio stupore nell’osservare che, nonostante egli sia molto preparato dal punto di vista filologico, non abbia mai il coraggio di proporre novità e di osare su territori vergini (sono infiniti), per stimolare il pubblico.
Le sue sono milonghe sicure, la gente balla. Il problema è che sono anche milonghe scontate, etichettate, catalogate, senza un filo di genialità, di passione, di coinvolgimento. La tristezza, la noia, la boriosità prevalgono, ed alla fine semmai giungono anche gli insulti.
La pretesa sua conoscenza enciclopedica e universale della musica del tango, la pretesa sua erudizione, non viene mai messa alla prova perché il pubblico non protesta, non ha scelta. Personalmente ritengo che tutto ciò sia messo in piedi con tanta autoreferenzialità ma purtroppo a questa, che è utile strumento di promozione, non fa da contraltare il valore artistico.
Resto sempre in attesa di essere smentito da Supersabino, che, se vuole, se lascia a casa la paura di sbagliare, la palandrana dell’erudito e la pretesa di sapere i gusti del pubblico e si porta appresso l’anticonformismo di cui potrebbe essere portatore, può costruire serate indimenticabili.